Articolo di Francesca Gallacci sulla Rivista Style
Che nostalgia dei tappeti importanti, morbidi e accoglienti, che accarezzavano i parquet dei salotti. Avevano quell’appeal un po’ polveroso delle cose preziose, portavano in casa mondi lontani e chiedevano a chi l’acquistava di essere capiti. Bisognava sapere, o almeno fingere di sapere qualcosa dell’epoca – se il tappeto era antico – e della lavorazione, mentre sull’argomento fioriva tutta una serie di letteratura e pubblicazioni per spiegare ai principianti del tappeto come riconoscerne il valore. Poi è arrivata la produzione industriale massiccia, la crisi, il design – più o meno democratico – e del tappeto sembra essere rimasto poco da capire, giusto il prezzo e quanto si intoni al divano di casa propria. Eppure, assicura Fabio Morandi, c’è chi conserva la memoria del tappeto, dei suoi simboli e dei suoi segreti. C’è ancora una nicchia di appassionati collezionisti che conoscono la materia in maniera approfondita.
Fabio Morandi è tra questi: nei suoi negozi di Crema, Parma, e Castelevetro, vende tappeti di ogni tipo – turchi, persiani, kilim e sumak, moderni e antichi, – ma definirlo solo un commerciante sarebbe riduttivo. È un guru del settore, una specie di enciclopedia vivente sull’argomento, così appassionato da riuscire a riconoscere la fattura dei tappeti nei dipinti di Vermeer, e da studiare anche la semantica della parola. Perché mica si può dire che il tappeto è un semplice manufatto. A opportuna domanda, Morandi risponde che il tappeto, secondo lui, “è uno speciale tessuto manufatto artigiano concepito come spazio sacro di un universo simbolico”. Prego? “Il tappeto – spiega Morandi – è sacro perché delimita un’area di influenza che è strettamente personale, che sia piccolo per pregare o grande per coprire tutto lo spazio dell’abitare, riguarda la nostra sfera più intima, quello che c’è di più privato in noi”.
E in effetti, a proposito del rapporto del tappeto col sacro, Morandi ricorda che nelle raffigurazioni dell’antichità – negli affreschi buddhisti centro-asiatici, nei dipinti cinesi e giapponesi, nelle thangka tibetane, nelle miniature sulle epopee islamiche, nelle pitture medievali e rinascimentali – tutti i personaggi che rappresentano il potere sacro o secolare, appaiono spesso raffigurati su una superficie che li differenzia e li separa dal resto dell’immagine: piattaforme, pelli di animali, feltri, tessuti preziosi o tappeti impiegati per esaltare la loro eccezionalità, la loro legittimità al potere.
Saryk turkmeno ENSI, XIXsec. Monaco di Baviera:
Sul suo sito Morandi (http://www.moranditappeti.it) è possibile vedere e acquistare diversi tappeti, suddivisi per categorie e accedere al suo blog, che ha creato, racconta, per condividere le sue conoscenze, e informare l’utente. Dove va a scovare i suoi tappeti più rari e antichi non lo direbbe nemmeno sotto tortura, (“non sono domande a cui un commerciante risponde a cuor leggero” si giustifica) ma è disposto a spiegare dove non bisogna andare per fare un buon affare: “nei paesi in cui sono stati fatti originariamente non si trova più niente, perché ormai gli originali sono tutti finiti musei, sarebbe come cercare il vero vetro di murano a venezia”.
Al tappeto persiano, sua grande passione, Morandi ha dedicato anche un sito (http://tappeti-persiani.it), in cui spiega tutto sull’argomento, dai colori usati alle tecniche, dalle lane ai simboli. E guarda caso persiano è anche il proverbio che cita per ricordare quanto tappeto e intimità domestica siano indissolubili: “Il mio tappeto è la mia casa.”
Profili di Morandi: Emozione e Passione per Scegliere la Qualità
“Fornire un ottimo servizio, abbattere i costi e garantire il miglior prezzo. Poi l’ampia scelta di prodotti e la capacità di trasmettere fiducia e sicurezza alle persone, offrendo massime garanzie”. Fabio Morandi, titolare della Morandi Tappeti, ha le idee molto chiare sul suo modello di business. “Sono sempre stato convinto che tra tutti i tipi di tesaurizzazioni il tappeto sia una delle migliori scelte possibili.
E ho fatto di tutto per rendere questo investimento ancora più facile e alla portata di tutti”. Sul suo sito, completo e molto strutturato, si trovano risposte soddisfacenti a tanti quesiti, con un blog (www.moranditappeti.it/blog) che offre consulenza, informazioni e notizie. “Ho anche un sito strutturato come un libro sui tappeti (tappeti-persiani.it). Non è commerciale, serve a diffondere la passione per il tappeto”.
Fabio Morandi ha iniziato la sua attività negli anni 90 con un proprio punto di vendita a Crema, poi ha ridato vita al negozio storico di famiglia a Castelvetro Piacentino, dove ha realizzato anche un laboratorio di restauro con manodopera specializzata turca e infine ha aperto a Parma.
Offre consulenza di arredamento e un servizio per grandi restauri eseguiti in Turchia:
- Morandi Tappeti, Parma, Tel. 0521 1681483,
- Castelvetro Piacentino Tel. 0523 824453,
- moranditappeti.it
Tappeti Pachtwork reloaded:
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