Il tappeto in occidente viene concepito come complemento d’arredo ma nella originale funzione non è un accessorio bensì l’arredamento stesso; è pavimento, casa, porta, tenda, tavolo. Oggi, nelle nostre case deve, in armonia con tutto l’ambiente, soddisfare il gusto estetico dei proprietari e, senza essere preponderante, farne risaltare il contesto. Nelle case odierne dove gli spazi sono sempre più ridotti la scelta dei tappeti giusti è diventata sempre più difficile; chi è intenzionato a comprare un tappeto generalmente è colto da mille dubbi che possono riguardare la misura o lo stile, la scelta delle nuances di colore o i materiali; si pone inoltre il problema della manutenzione.
A questa pagina del sito di Morandi tappeti potete inviarci le foto del vostro ambiente e vi offriremo una consulenza d’arredamento gratuita, per il momento cercherò di guidarvi nella scelta con cinque consigli che si configurano come informazioni di carattere generale.
La Scelta della Dimensione
La superficie totale coperta dai tappeti deve essere di circa i due terzi dell’ambiente.
La dimensione del singolo pezzo va proporzionata alla zona nella quale è collocato, ad esempio se dobbiamo mettere il tappeto sotto il tavolo bisogna far in modo, laddove è possibile, che anche le sedie stiano completamente su di esso.
In caso invece volessimo mettere il tappeto davanti alla zona dei divani, come ci dobbiamo comportare? facciamo salire completamente i divani o ne appoggiamo i piedi anteriori, oppure lasciamo libero il tappeto solo nella zona antistante? Non mi fossilizzerei su una soluzione o l’altra ma farei invece caso alle proporzioni rispetto alla dimensione dei divani e della stanza.
La Scelta dello Stile
il tappeto nella maggior parte dei casi si colloca in un ambiente che ha già una propria impronta e la scelta avviene di conseguenza, però a volte si ottengono straordinari risultati giocando sui contrasti, ad esempio in un rigoroso ed austero ambiente di alto antiquariato con mobili del Quattro, Cinque, Seicento si può anche abbinare un tappeto contemporaneo rigorosamente annodato a mano, disegnato da un artista oppure un tappeto Tibet.
Esistono anche tappeti classici dal motivi tradizionali giocati in modo nuovo che riescono ad essere chiari, freschi ed ariosi che si abbinano ad ambienti tradizionali. Ad esempio i tappeti Agra o i Peshawar hanno i colori pastello, le lane filate a mano e le tinte vegetali.
Per una casa di campagna o uno chalet di montagna se non si vuole sopportare il costo di un tappeto antico, si può optare per un vecchio tappeto persiano dai costi contenuti o per un Kilim coloratissimo. Per uno studio professionale è consigliabile un tappeto Turcomanno antico che ci qualifica come esperti professionisti, infatti la scelta dello stile se si è slegati da una situazione d’arredo preesistente ci da la possibilità di parlare di noi, di far capire agli ospiti il nostro background culturale.
La Scelta dei Colori
Il tappeto persiano, orientale sia moderno che antico, è sempre dominato dal colore anche qualora fosse tinta unita chiara, beige, ecru, tortora o tinta corda, il colore la fa sempre da padrone; in virtù della annodatura manuale delle lane o della seta ogni singolo nodo riflette sfumature diverse dal nodo affianco quindi ogni tappeto è cromaticamente diverso dall’altro, è pezzo unico.
La Scelta dei Materiali
I tappeti sono generalmente annodati in lana su trama ed ordito in cotone, a volte nei tappeti nomadi la struttura è in lana e in quelli di città il vello in seta o misto lana e seta. Per annodare a mano un tappeto occorrono mesi di lavoro risulta quindi opportuno usare materiali pregiati per evitare che tanta fatica finisca in nulla. Nei tappeti contemporanei si gioca con i materiali del vello come lana seta canapa e cotone trattato per poter creare effetti di rilievo o tenui contrasti tono su tono dati dalla differenza dei materiali.
La Manutenzione
Il tappeto non richiede particolari cure se l’annodatura è di tipo persiano, sia essa Ghiordes o Senneh, sarà resistente al calpestio e, potrà essere collocato anche in ingresso o zone di forte passaggio, un poco più di riguardo dovremo avere per i pezzi antichi. Il nemico numero uno del tappeto è l’umidità, quindi dovremo conservarlo in luoghi asciutti ed aspirarlo regolarmente un paio di volte la settimana con un semplicissimo aspirapolvere senza il battitappeto. Una volta ogni quattro anni è buona norma far lavare il tappeto con acqua e sapone.
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interessante articolo.. io vivo in un località di mare e la sala che ho in casa ha un’ampia vetrata dove passa molta luce, l’arredo è molto chiaro, pareti color crema e divani bianchi. Qualche suggerimento per un tappeto che si adatti?
Buongiorno sig.ra Luana,
Bellissima domanda, precisa e circostanziata!
Le offro due soluzioni:
La prima è un tappeto antico cinese di spicco e che reagisce splendidamente alla luce donando riflessi unici.
La seconda soluzione è un tappeto moderno contemporaneo giocato tono su tono, raffinato ed elegante tappeto della collezione Tibet.