Kilim

Il termine kilim trae origine dal persiano gelim (گلیم) e significa ‘distendere’. Il più antico pezzo di cui si abbia conoscenza è un frammento trovato da M. A. Stein, esploratore archeologico, che lo trovò fra le rovine vicino a Khotan, in Turkestan, presso un antico insediamento, sepolto da cumuli di sabbia fra il IV e V secolo. Il tessuto è quasi identico a quello dei kilim moderni, ed ha circa quattordici fili di ordito e sedici di trama per pollice. Il modello è costituito da strisce strette di blu, verde, marrone, giallo, e rosso, contenenti disegni geometrici molto piccoli.

I Kilim si può dire che appartengono alla stessa categoria degli arazzi, dei Cicim tessuti e cuciti dei Sumak.

 

Tecnica di Annodatura

I kilim sono prodotti intrecciando strettamente i fili di ordito e trama realizzando una superficie piana, senza peli. La maggior parte dei tessuti kilim sono ‘trama fronte’, in cui i fili di trama sono tirati verso il basso in modo da nascondere i fili di ordito verticali. Quando viene raggiunta l’estremità di un confine di colore, il filo di trama viene riavvolto dal punto di confine. Così, se il limite di un campo è una linea retta verticale, si forma una fessura verticale tra le due aree di colore differenti: le fessure producono disegni molto incisi, sottolineando la geometria dei disegni. I fili della trama, che trasportano il disegno visibile ed il colore, sono quasi sempre di lana, mentre i fili di ordito, nascosti, possono essere sia di lana che di cotone. I fili di ordito sono visibili solo alle estremità, dove emergono come frangia, di solito legata in mazzetti, per garantire resistenza contro l’allentamento della trama.

 

Disegni sui Kilim

I kilim privilegiano esclusivamente astratti disegni geometrici o motivi naturalistici stilizzati, che possiedono sempre un’evidente connotazione simbolica in gran parte rimasta immutata fino ai nostri giorni. Molto frequenti, sono le rappresentazioni di uccelli o di animali riprodotti attraverso i loro protomi. Sui kilim anatolici è ricorrente la riproduzione dell’ascia bipenne, volta a esprimere la dualità del potere e della forza. Il disegno a labirinto è invece proprio solo a questo tipo di manufatti e, con il suo andamento a spirale, sembra voglia comunicare l’eterna continuità fra vita e morte, esaltando un ciclico e imperituro processo di fine e di rinascita sia nell’esistenza dell’umanità, sia nei cicli della natura. Un ulteriore motivo molto apprezzato è quello del disegno a Gul. Kilim Anatolico Sharkoi

 

La Classificazione

Fino a qualche decennio fa si era soliti identificare i diversi tessuti Kilim in base alla zona o alla tribù di produzione, ma ben presto tale sistema si è rivelato improprio ed errato. Spesso infatti disegni identici compaiono in manufatti realizzati in zone geografiche lontane fra loro, a causa dei frequenti spostamenti dei nomadi; inoltre, anche i matrimoni tra appartenenti a tribù differenti hanno contribuito a rendere quanto mai complessa la classificazione dei Kilim, poiché in genere attraverso l’unione coniugale le tessitrici abbandonavano i disegni e i simboli del loro clan d’origine per abbracciare quelli del nuovo nucleo di appartenenza. Kilim Nuovo Kars