Sentire il Tappeto
episodio 3
Tutto Parte dal Colore
Il colore come elemento emozionale è il cardine della concezione dei tappeti contemporanei e d’arte di Morandi. Si supera così la classica idea di colore legato alla simbologia tradizionale antica e il colore entra nelle case e nelle vite per aggiungere emozioni alla vita di chi le abita.
Trame e orditi, nodi e intrecci, ma soprattutto arte e innovazione. “Sentire il tappeto” è un podcast di Fabio Morandi che racconta l’evoluzione del tappeto, una cultura millenaria oggi vissuta in modo completamente nuovo. Da simboli, segni e icone della tradizione all’arte e al design contemporaneo. Una serie di Morandi Tappeti
Tutti abbiamo dentro di noi, da qualche parte, il germe di quello che diventeremo.
A volte lo teniamo sopito o non siamo in grado di riconoscerlo.
Altre volte invece si manifesta in maniera dirompente da subito.
Ricordo che alle scuole medie il Prof di disegno mi dava due tavoli per disegnare perché riconosceva la mia passione e il mio bisogno di sfogarmi.
E mi ricordo anche che gli altri studenti ci rimanevano male e i genitori protestavano perché i loro figli avevano solo un tavolo.
I colori sono stati una grande passione fin da bambino e ai colori ho sempre associato le emozioni.
I colori hanno un grande valore simbolico, soprattutto in psicologia. Infatti ogni colore stimola la mente umana favorendo un particolare stato d’animo.
Ai colori caldi come arancio, giallo e rosso si associano sensazioni di comfort e calore ma anche di ostilità e rabbia.
Tristezza o calma invece sono legati ai colori freddi come blu, viola e verde.
Gli insegnamenti del mio maestro di disegno prof. Seghizzi che al tempo insegnava presso la scuola media Virgilio di Cremona mi hanno educato ad esprimere ciò che la mia sensibilità mi suggeriva andando oltre la forma, facendo in modo che quest’ultima risultasse non come materia ma come contrasto di luci ed ombre, come sovrapposizione di colori, colori che per me diventano sostanza, sale della vita; concetti, essenza.
Per comprendere come sono cambiati negli anni i colori dei tappeti dovremmo spostarci in Iran tra il 1978 ed 1979. In quel periodo assistiamo alla rivoluzione islamica Khomeinista.
Questa rivoluzione portò a sostituire la Monarchia degli Shah con la Repubblica Islamica Shiita.
Dopo un evento di quella portata, per volere del nuovo regime, emerse la necessità di cambiare il modo di fare i tappeti e lasciare spazio ad un nuovo tipo di manifattura. Pur mantenendo i disegni ed i motivi tradizionali, nelle manifatture vennero cambiate alcune caratteristiche tecniche fondamentali. Ad esempio l’inserimento delle trame tra una fila di orditi e l’altra e la battitura di queste, ma la modifica fondamentale riguardò la sostituzione dei tradizionali colori al cromo, con i quali venivano tinte le lane, perchè molto inquinanti.
Al loro posto furono impiegate nuove tinture più ecologiche ma purtroppo decisamente meno gradevoli.
Come conseguenza nacquero nuove manifatture pachistane e indiane che garantivano tecniche ancestrali e tinte vegetali che in Iran non erano più in uso già a partire dai primi decenni del secolo.
Se dovessi fare una classifica del tutto personale su che cosa mi affascina maggiormente nei tappeti, metterei al primo posto proprio i colori.
Questo per mia formazione e sentimento personale, ma anche escludendo la mia passione è indubbio che i colori siano determinanti nel formare la risposta emotiva che proviamo di fronte ad un bel tappeto.
Ovvio che devono essere inseriti in un contesto generale di equilibrio grafico, di coerenza iconografica ed accostati in modo armonioso. Come sappiamo i colori che le diverse aree del tappeto assumono dipendono dalla rifrazione della luce sul vello. Più precisamente la sostanza della quale il vello si imbeve nella fase della tintura, fa si che vengano assorbite tutte le frequenze luminose delle quali la luce si compone tranne quella che viene rifratta e che ci fa percepire quel determinato colore.
E proprio il colore come elemento emozionale è il cardine della concezione dei tappeti contemporanei e d’arte di Morandi. Si supera così la classica idea di colore legato alla simbologia tradizionale antica e il colore entra nelle case e nelle vite per aggiungere emozioni alla vita di chi le abita.
Ho una scena molto vivida nella mia mente: i miei figli sono a letto, ho già fumato l’ultima maledetta sigaretta e continuo a schiacciare nervosamente il telecomando.
In televisione c’è solo Costanzo, una vecchia partita, un telefilm rumoroso o un film in bianco e nero
Un cambio di scena illumina un angolo del tappeto e scopro che non è perfettamente pulito; dico a tutti di farli lavare e io non lo faccio!
In quel momento mi rendo conto di che bel colore ha preso in tutti questi anni, o forse sono io che lo vedo più bello perché mi ci sono affezionato.
Sono stato bravo non l’ho mai venduto, nonostante mi abbiano fatto offerte molto vantaggiose.
E ancora oggi, che vendere tappeti è il mio lavoro, la mia speranza continua ad essere quella che trovino un padrone affezionato come me.
Sono trascorsi parecchi anni da allora. Il tappeto protagonista di questo ricordo è un tappeto antico in lana Manchester.
Oggi invece la passione di Morandi per il colore è sfociata anche verso i tappeti d’arte, di cui parleremo più in dettaglio nelle prossime puntate.
E proprio tra i tappeti d’arte, ce n’è uno in particolare, che ritrovate anche come copertina di questa serie, che si chiama Tormento.
E non c’è nome che possa descrivere meglio la sua storia.
Sul sito ad ogni tappeto aggiungo un mio commento, in questo caso non lo faccio, visto che ne sono l’autore. Forse per timidezza o pudore ed in ogni caso non mi piace mai essere autoreferenziale.
Non commento i miei tappeti per un chiaro conflitto. Vi posso però raccontare come sono nati questi incontri di colore apparentemente distanti tra loro.
Un’estate di qualche anno fa mi sono divertito a dipingere una vecchia credenza per darle una nuova vita.
Visto che l’azzardo cromatico è piaciuto lo ho ricreato in questo tappeto. Tra l’ordine del tappeto, le varie prove, ed il suo arrivo mi sono tormentato non poco nel dubbio che non potesse riuscire bene. Nasce così il nome “Tormento” di questo tappeto.
Ed è così che dall’emozione si passa al colore e dal colore al tappeto, per poi tornare all’emozione finale, come in un grande cerchio che unisce chi crea quel tappeto e chi decide di legarlo a sé per sempre.
Sigla di chiusura
Trame e orditi, nodi e intrecci, ma soprattutto arte e innovazione. “Sentire il tappeto” è un podcast di Fabio Morandi che racconta l’evoluzione del tappeto, una cultura millenaria oggi recepita in modo completamente nuovo. Da simboli, segni e icone della tradizione all’arte e al design contemporaneo. Una serie di Morandi Tappeti
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