DEFINIZIONE DI TAPPETO
Tappeto:
Il tappeto è uno speciale tessuto manufatto artigiano concepito come spazio sacro di un universo simbolico ed è generalmente destinato all’arredamento.
Su una base di orditi vengono avviluppati fili di lana o di seta con diverse tecniche dette di annodatura. Cambiando opportunamente di volta in volta il colore, i fili in successione lineare annodano a due a due gli orditi e offrono allo sguardo la parte recisa che a fine lavorazione costituirà il vello del tappeto. Tra una fila di nodi e la seguente vengono inseriti i fili di trama che passano alternativamente davanti e dietro i fili di ordito e che, dando solidità alla struttura, contribuiscono a compattare i nodi.
Questa la mia definizione di tappeto che auspico venga sostenuta da parte di tutti gli appassionatiGli studi sul tappeto sono veramente tanti ma i tentativi di dare una definizione in italiano del termine tappeto sono pochissimi e per lo più, in tutto od in parte, si copiano a vicenda.
Secondo l'enciclopedia Treccani la definizione di tappeto è:
"Porzione di tessuto di lana, o anche di seta, cotone e altre fibre vegetali e artificiali, prodotto in varie grandezze e in vari colori e disegni e generalmente collocato sul pavimento a scopo ornamentale."Dal Dizionario Italiano apprendiamo:
“Tappeto: Manufatto, perlopiù rettangolare, in tessuto di fibre naturali o artificiali, con disegni colorati; è destinato all'arredamento, per ricoprire pavimenti, rivestire pareti o coprire tavoli”.Da Free dictionary:
“Pesante tessuto, a disegni o tinta unita, usato per coprire pavimenti e tavoli”.Da Che Significa:
“Manufatto, perlopiù rettangolare, in tessuto di fibre naturali o artificiali, con disegni colorati; è destinato all'arredamento, per ricoprire pavimenti, rivestire pareti o coprire tavoli ‖ tappeto verde, panno dei tavoli da gioco.”Da Wikipedia
"Un tappeto è un drappo di tessuto di materiale vario, generalmente di lana, ottenuto con la lavorazione a nodi. Usato per ricoprire pavimenti, tavoli e superfici simili è generalmente di grosso spessore."Tutto Fa Arredamenti dopo un’ampia premessa riprende la definizione di Wikipedia:
“Un drappo di tessuto che può essere di vari e differenti materiali, anche se poi il più ricorrente in assoluto è la lana, di solito di spessore abbastanza grosso, fatto, eseguito, con tecniche particolari, la più solita la lavorazione a nodi”Da una vecchia enciclopedia (Pomba)
“Un tessuto, una pelle o un foglio di sostanze diverse che si stende a terra per ornamento o per rendere il passo più gradevole.Si lancia anche in un’interpretazione semantica: “da una voce di origine orientale che si sarebbe conservata nel moderno persiano Tabseh o tabeh = Tappeto e in tabidan = tessere.”
Alcune enciclopedie riescono addirittura a glissare la definizione ad esempio Universo:
“... ... nell’antichità il termine tappeto era usato in senso molto più esteso dell’attuale; indicava tessuti vari in genere che servivano a diverse funzioni nell’arredamento. Il tappeto propriamente detto è creazione orientale e si distingue dall’arazzo per la particolare annodatura.”Come possiamo vedere si tratta di definizioni abbastanza goffe, probabilmente come sostiene -Tutto Fa Arredamenti – “una sola definizione di tappeto, capace di inglobare tutte le differenti varianti che si possono ritrovare al mondo e nella storia, è troppo complicata da fare”.
A mio avviso più semplicemente non si è mai voluto affrontare il fatto che sotto il nome tappeto rientrino:
il tappeto in lana pressata e ricamata
il tappeto meccanico tessuto con vello
il tappeto taftato
il tappeto tessuto a vello piatto
il tappeto di moquette
e soprattutto il tappeto annodato a mano.
Per tutta questa serie di oggetti si è sempre utilizzato il nome tappeto.Per alcuni di essi, ad essere sinceri fino in fondo, un termine più appropriato in italiano ci sarebbe ed è stuoia.
Il termine si può usare benissimo al posto di tappeto quando si parla di tessuti piatti quali i Kilim oppure quando si vuol rappresentare una stuoia di lana pressata; per quanto riguarda la moquette possiamo benissimo prendere in prestito il termine francese senza accostarlo alla parola tappeto.
Rimangono comunque definiti con il solo termine tappeto tre tipi di tessuti speciali, il tappeto taftato, quello meccanico e quello annodato a mano.
Per questi oggetti convivere sotto un’unica definizione è un limitarsi reciprocamente.
Sia i tappeti meccanici che quelli taftati dovrebbero trovare una definizione che li collochi nel proprio ambito ponendo l’accento sia sulla tessitura meccanica, tecnica sviluppatasi negli anni con una propria storia, sia sullo studio dei disegni che non sempre ha imitato i tappeti annodati a mano ma che ha creato linee di design proprie a volte anche fortemente innovative.
Ho ritenuto che fosse mio compito provare a dare una precisa definizione al termine tappeto (con riferimento a quello annodato a mano, perlopiù orientale).
Nella definizione che ho inserito all'inizio di questo post ho definito il tappeto innanzitutto come un particolare tipo di tessuto in quanto la sua base è formata da trama ed ordito.
Non è un tessuto normale ma una speciale forma realizzato con fili di diverso materiale, diversa struttura, diverso diametro, i fili tessuti incrociati formano la struttura del tappeto sulla quale si aggrappano i fili che formano il vello.
Per una più approfondita conoscenza vi rimando alla sezione: struttura del tappeto. In questo momento mi preme concludere l'analisi della mia definizione.
Si tratta di un manufatto artigiano, quindi tessuto senza l'ausilio di alcuna macchina; nei tappeti più antichi o nei pezzi nomadi anche tutti i fili di trama ed ordito erano filati completamente a mano. In seguito la mia definizione si addentra nella vera essenza del tappeto dichiarando che lo spazio delimitato dal tappeto è uno spazio sacro. Se ci pensiamo, anche senza addentrarci nella mistica orientale, il tappeto delimita un territorio, un'area di influenza che è strettamente personale, piccolo per pregare o grande che copre tutto lo spazio dell'abitare, esso riguarda la nostra sfera più intima, quello che c'è di più privato in noi. Pensando all'uso che ne veniva fatto sin dalle sue origini come pavimento della tenda, oppure come porta di casa, come mantello o coperta del pastore che si fermava all'aperto nelle notti sotto le stelle, il tappeto non era un oggetto sacro ma ciò che sottolineava quello che di sacro vi si trovava sopra. Era ed è tutt'oggi uno spazio sacro, per intenderci “come una chiesa”, questo spazio si fonda, si estrinseca nel disegno che è l'espressone della mistica, della credenza, della tradizione quindi della cultura di un popolo che si esprime più o meno coscientemente attraverso simboli.
Kashan_Mohtashem
Il tappeto nell'arredamento:
Il tappeto non sta all'interno dello spazio abitativo contemporaneo ma il tappeto è lo spazio abitativo, Il tappeto è l'abitare, è il vivere è l'essere.
Fin dai tempi antichi il tappeto è lo spazio concettuale all'interno del quale ci muoviamo; a differenza del quadro che rappresenta ciò a cui aspiriamo il tappeto è fondante del nostro modo di essere; il tappeto che sta ai nostri piedi o meglio quello su cui siamo seduti o comunque posti è la nostra base di partenza è il nostro retroterra culturale, la nostra tradizione. Sia che siamo occidentali o orientali, cattolici, islamici o buddisti senza che ce ne rendiamo conto scegliamo il tappeto in base a chi siamo intimamente.
Negli ambienti contemporanei sapremo scegliere il tappeto da inserire una volta che saremo entrati in “simpatia” con gli spazi abitativi; non troveremo mai un tappeto adatto finché non saremo pienamente soddisfatti dell'ambiente che abbiamo creato.
Fabio Morandi
Per un corretto approccio al tappeto consiglio:
Filosofia del tappeto orientale di Maurizio BarracanoApprofondimenti
Definizione di tappetoI Tappeti Persiani
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